mercoledì 29 dicembre 2010

Io proteggo - un racconto di Rusty Dogs

La limo accosta al marciapiede mentre sto finendo di pulire le lenti degli occhiali. Li inforco e controllo che la fondina sia ben salda sotto l’ascella. Un’ultima sistemata al nodo della cravatta e il vetro fumè tra i posti davanti e quelli dietro si abbassa con un sibilo che sembra un soffio. Non mi giro, non mi giro mai. “Siamo pronti?” mi dice col tono più da checca di cui è capace. Annuisco con un cenno di testa e prima di scendere dall’auto saluto l’autista. Mi sembra si chiami Norman. O Theo.

Sceso dalla limo mi guardo attorno, dai piedi all’orizzonte vicino, le due ali di folla sono arginate da transenne ornate a festa. Le ragazzine in prima fila urlano, si dimenano e l’orgia di flash si scatena che ancora non ho aperto la portiera posteriore. Apro e i flash si fanno tsunami, lui esce dalla limo con le narici ancora innevate dall’ultima tirata e saluta la massa. Urla, urlano.

Percorriamo il rosso della passerella. I primi metri sono sempre i più semplici, poi tutto diventa una giungla di ragazzine e liane di braccia incontrollate. Si spingono, si sporgono dalle transenne e cominciano gli strattoni, le urla si fanno più stridule. Lui tira fuori la lingua e la faccia diventa una smorfia continua, i flash gli si riflettono sugli occhiali a specchio, non si cura dei taccuini e delle penne per gli autografi, indica tutti e ringrazia. Forse spezzo un dito a uno che gli tira la camicia da ottomila dollari e saliamo i gradini dell’ingresso del Double.

“Cazzone! Sei un grandissimo cazzone! Un altro po’ e quello stronzo mi strappa la manica! Ma che ti pago a fare?!” continua a blaterare non curandosi del comitato d’accoglienza fatto dell’intero direttivo del Double, dal direttore fin giù. Guadagna il corridoio che porta al bagno e lo seguo. Dall’oblò lo vedo chinarsi sul lavandino a pippare un’altra tirata dallo specchietto e mi giro a braccia conserte davanti alla porta. Quando esce mi ripete solo “cazzone!” e poi entra nella grande sala stringendo mani, indicando chiunque, accolto da un applauso per i due pezzi in playback che canterà stasera e che dedicherà ad assessori e sindaco, un senatore, industriali, lobbysti senza nome, generici ricchi e donne agghindate come alberi di Natale.

Io mi avvicino al chilometrico tavolo del buffet e incrocio lo sguardo affamato di Taylor. Lui è nello staff che protegge il sindaco e abbiamo giocato insieme una stagione a Tampa. La mia ultima stagione da professionista, prima che un placcaggio di quelli che non dimentichi mi spappolasse il ginocchio sinistro. “Come va, Duncan?” mi chiede affiancandosi a me e addentando un sandwich senza distogliere lo sguardo dal tavolo del sindaco. Io ingollo d’un fiato un cocktail rosso con riflessi blu e rispondo con uno sbuffo, poi dico al cameriere di mettermi dei sandwich in un piattino. I camerieri in livrea pedalano come forsennati fra i tavoli, li riempiono di vassoi stracolmi di tanta di quella roba che ci si sfamerebbe l’intero Darfour e il mio sguardo ruota a trecentosessanta.

Lui è al suo tavolo, attorniato di sgallettate, figlie e amanti di politici. Autografa tette, posa per qualche foto e immagino che a breve la fatica stimolerà le sue narici a reclamere un altro paio di piste, anche perché altrettanto a breve il piccolo palco davanti ai tavoli sarà tutto per lui e dovrà darsi da fare per giustificare i cinquantamila dollari che il suo agente domani andrà a incassare nell’ufficio del sindaco. Non smetto di chiedermi da cosa dovrei proteggerlo, ma poi penso al ginocchio, al mutuo della casa e la domanda mi sembra più cretina del solito.

Il direttore del Double sale sul palco e al microfono richiama l’attenzione degli invitati. La star della serata accompagnerà tutti fino alla mezzanotte con qualche pezzo tratto dal suo ultimo cd. L’applauso e il tintinnio di posate sui bicchieri di uomini e donne di mezza età - che manco conoscono la star - sono talmente grotteschi che i gridolini delle sgallettate assumono una loro grazia.

Mi riavvicino al tavolo del buffet, prendo il piattino preparatomi dal cameriere e lascio la sala mentre lui sale sul palco per farfugliare un ringraziamento. Prendo l’ascensore fino all’ultimo piano, poi le scale per uscire sul tetto e sugli ultimi gradini le fitte al ginocchio si fanno più calde. Esco e il vento mi colpisce con uno schiaffo che sembra una sferzata di sabbia.

Le luci di New York si vedranno fin su Marte, ma i suoni sono solo roba per le strade cinquanta piani più in basso. Fatico ad accendere una sigaretta e tiro solo due boccate, tanto per stuzzicare i polmoni, poi cerco un punto in cui sedermi.
Mangio il mio sandwich mentre i fuochi d’artificio inondano il cielo annunciando il nuovo anno e sparo alla luna vomitandole addosso l’intero caricatore della glock.



Illustrazione di Joachim Tilloca

lunedì 20 dicembre 2010

A modo nostro...


Dato l'appropinquarsi del gran varietà religioso, Andrea OttoPalle Gadaldi e io ci siamo divertiti a contribuire a modo nostro al clima di straripante simpatia e contagioso senso di fratellanza.


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lunedì 29 novembre 2010

Subjective values



Joachim Tilloca – Algherese, è nato l’anno della morte di Picasso, nel giorno della morte di Andrea Pazienza. Ha esordito nel mondo del fumetto con Un anno dopo un’autoproduzione interamente scritta e disegnata da lui e dalle dimensioni monstre: 153 pagine di straordinaria urgenza espressiva pubblicate a suo tempo su un sito non più attivo e leggibili ora qui o acquistando una copia del volume qui. Collabora successivamente alla rivista Whalalla, per poi approdare a Jonathan Steele, per cui – su testi di Federico Memola – realizza una short e un episodio apparso sul Jonathan Steele Extra del 2009.


Uno speciale ringraziamento per quest’episodio di Rusty Dogs va a Orlando Furioso per la preziosissima consulenza musicale.



Subjective values è © Emiliano Longobardi e Joachim Tilloca


lunedì 15 novembre 2010

Lavori in corso


Rusty Dogs non ha aggiornamenti da mesi e il motivo è molto semplice: portare avanti un progetto così impegnativo, ma amatoriale, impone di stabilire chiaramente delle priorità fra gli impegni professionali e personali. Per non parlare dell'inesperienza del sottoscritto riguardo la gestione di un progetto del genere, inutile girarci troppo attorno.
Potrei parlare anche di una mole non indifferente di sfiga, ma non credo nella sfiga, quindi non ne parlo.
In ogni caso, ciò che importa è che un po' di storie sono state scritte e sono state assegnate. Questo significa che sono in realizzazione o che verranno realizzate, ma compatibilmente con le priorità di cui sopra.
Non appena ci saranno novità a riguardo, lo verrete a sapere perché sarò piuttosto molesto.

Per chi dovesse capitare qui per caso e volesse farsi un'idea di cosa sia Rusty Dogs, invece, penso che la cosa migliore sia partire dalla lettura delle storie finora realizzate: basta cliccare QUI e leggere dal basso verso l'alto.

Il frammento di vignetta che accompagna questo post è tratto da una storia attualmente in lavorazione: un no-prize carico di simpatia per il primo che indovinerà il nome dell'autore.

[emo]

lunedì 31 maggio 2010

Saya no uchi de katsu



Riccardo Torti nasce nella Città eterna nei primissimi anni Ottanta. Cresce forgiato dalle graffianti schitarrate e dal persistente suono del doppio pedale del rock e del metal. Amante dell'immagine adora cinema, serie tv e fumetto. Di quest'ultima ne fa anche una professione grazie agli insegnamenti del padre Rodolfo. Esordisce come disegnatore professionista nel 2004 sulle riviste dell'Eura grazie anche all’approvazione di Lorenzo “lollo” Bartoli che vede in lui un talento nascosto… ma nascosto bene. Nel 2007 appare anche sulla serie regolare di John Doe sul numero 53, cosa della quale non smetterà facilmente di pavoneggiarsi. A oggi risulta ancora latitante; ultimi suoi avvistamenti lo vogliono su lontane isole tropicali altri in malfamate casbe mediorientali… Se lo avvistate, evitatelo: è pericoloso e armato di matita e pennello.

Nota: come i più attenti avranno notato, da oggi proporremo le storie di Rusty Dogs con una modalità di fruizione e lettura diverse, grazie alle potenzialità di Issuu.
Nelle prossime settimane effettueremo il trasbordo di tutte le storie precedenti.
Fateci sapere che pensate della nuova soluzione!



Saya no uchi de katsu è © Emiliano Longobardi e Riccardo Torti

mercoledì 28 aprile 2010

Winter interior



Michele Benevento è nato a Putignano (Ba) il 14/10/1978, dopo la Scuola Internazionale di Comics di Firenze collabora con Giuseppe Palumbo (Eva Kant: Quando Diabolik non c’era e Prima di Diabolik) e cura le illustrazioni interne del gioco di ruolo Sine Requie, premiato a Lucca Games con il Best of Show 2003. Successivamente, lavora a Real Crimes della Edigold, fa parte dello staff dello studio Inventario e del corpo docente della Scuola Internazionale di Comics di Firenze. Per Free Books disegna parte del n. 1 della nuova serie de L’insonne (sue pure le chine delle copertine fino al n. 5 su matite di Giuseppe Palumbo). Collabora assiduamente con IF Edizioni (Nick Raider, illustrazioni per Il Comandante Mark) e per il mercato francese realizza i due volumi di Gemelos (Bamboo Èditions, composta da due volumi) e collabora a Skyland (Soleil). Su testi di Riccardo Lestini compare nel volume commemorativo GEvsG8 - Genova a fumetti contro il G8. Infine, disegna il numero 9 della miniserie Caravan, scritta da Michele Medda, per Sergio Bonelli Editore e attualmente, sempre per l’editore milanese, è al lavoro sulle pagine dell’ormai decennale Dampyr.





Winter interior è © Emiliano Longobardi e Michele Benevento


venerdì 23 aprile 2010

Un altro omaggio. Anzi, tre.

Antonello Becciu è un disegnatore portentoso, come potete appurare facendo un salto sul suo Flickr.

Antonello fa anche parte del gruppo di disegnatori di Rusty Dogs e mentre aspetta di ricevere la sua storia, inganna l'attesa e ci regala un bell'omaggio alla serie.

Un omaggio triplo.

O meglio: in realtà, avrei dovuto scegliere una delle tre versioni dell'illustrazione, magari quella che Antonello stesso preferiva, ma poi - con rara arroganza e indefessa prepotenza (e una bella dose di assoluta indecisione) - ho preferito fare di testa mia e postarle tutte.

Voi quale preferite?








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lunedì 12 aprile 2010

Rusty bay



Il disegnatore di questa storia

Giuliano Giunta, classe 1972, frequenta la Scuola di fumetto "Nuova Eloisa" e ha per insegnanti Onofrio Catacchio, Massimo Semerano e Francesco Mattio.
Realizza diverse illustrazioni per Carmilla, la rivista di "letteratura, immaginario e cultura di opposizione" di Valerio Evangelisti (ai tempi della versione cartacea).
Con la collana "Vapori" di Kerosene pubblica il volume Candido, il bambino sadico.
Artista dotato di talento ma di scarsa capacità di autopromozione, ultimamente ha avuto la sfortuna di imbattersi in Andrea Toscani, che lo sfrutta biecamente per i suoi pseudoprogetti (Rimeisle e, prossimamente Cronache del Narraverso).
Conosce a memoria i dialoghi di tutti gli spaghetti western di Sergio Leone e del Punisher di Ennis. Sogno nel cassetto: farsi slogare il polso a braccio-di-ferro da Jeff Bisley, uno dei suoi eroi...
Nota per gli editor: solleva 150 kg di panca e quando era lagunare ha sparato con ottimi risultati con un M60, un Browning cal. 50 e un mortaio.




Rusty bay è © Emiliano Longobardi e Giuliano Giunta
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mercoledì 7 aprile 2010

Rusty Dogs candidato al premio Micheluzzi


Se anche avessi avuto bisogno di un buon motivo per andare alla prossima edizione del Comicon, devo dire che questa notizia sarebbe stata più che sufficiente: Rusty Dogs è in lizza alla prossima edizione dei Micheluzzi, i premi del festival fumettistico napoletano, nella categoria "miglior blog o webcomic".

La rosa di candidati vede altri quattro titoli di ottimo livello:

- Come vuoto, di Flaviano Armentaro
- A Panda piace, di Giacomo Bevilacqua
- The Sparker, di Stefano Conte
- Inkspinster, di Deco (vincitrice lo scorso anno)

Se vi piace Rusty Dogs, potete fin d'ora effettuare qualsiasi rito apotropaico benaugurante!


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domenica 7 marzo 2010

La paura del buio



Il disegnatore di questa storia

Lelio Bonaccorso è nato a Messina nel 1982 e dopo il diploma nel locale Istituto d'Arte inizia un'avventura tra Architettura e l'Accademia d Belle Arti di Reggio Calabria, per approdare alla fine (fortunatamente) alla Scuola del Fumetto di Palermo, città in cui vive da ormai 4 lunghi anni.
Fino ad ora ha pubblicato una storia breve sul volume antologico Resistenze e ha disegnato Peppino Impastato - Un giullare contro la mafia, sempre su testi di Marco Rizzo e sempre per Becco Giallo.



La paura del buio è © Emiliano Longobardi e Lelio Bonaccorso

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venerdì 5 marzo 2010

Rusty Dogs tribute


Jacopo Jaques Vecchio è un bravo autore che ho conosciuto internettianamente tempo fa e col quale c'eravamo ripromessi di fare qualcosa insieme, solo che poi il tempo è passato e non se n'è fatto nulla.

Alla fine, però, seppur molto indirettamente, ci siamo riusciti, nel senso che Jacopo ha voluto fare un omaggio a Rusty Dogs e mi ha regalato la storia che potete leggere QUA.
Dire che il gesto mi ha inorgoglito e fatto piacere è decisamente poco.

Spero che la storia vi piaccia tanto quanto è piaciuta a me per come riesce a riprendere le atmosfere di Rusty Dogs pur distanziandosene.

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martedì 2 marzo 2010

Quota 41: benvenuto a Giuliano Giunta


Continuiamo ad allargarci e il gruppone di Rusty Dogs tocca quota 41 disegnatori grazie all'ingresso di Giuliano Giunta.

Come sempre, rimando al momento della pubblicazione della storia la presentazione un po' più articolata e qua mi limito ad anticipare che Giuliano ha esordito con il volume Candido, pubblicato tempo fa da Kerosene, che è apparso come illustratore su Carmilla e che attualmente collabora con Andrea Toscani a questo.


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lunedì 8 febbraio 2010

Rusty Dogs finalista ai ComicUS Prize




E' con un certo piacere che vi segnalo la presenza di Rusty Dogs nella rosa di candidati al ComicUS Prize per il Miglior e-comic italiano.

La lotta è particolarmente ardua, dato che gli altri nomi in lizza sono le strisce di Makkox, A Panda piace e Ravioli Uestern, ma è già una bella soddisfazione stare in questa buona compagnia.

Se voleste dare la vostra preferenza a Rusty Dogs, però, dovete essere iscritti al forum di ComicUS.

Una volta iscritti, dovreste andare semplicemente QUI.


UPDATE

Rusty Dogs non gliel'ha fatta ed è arrivato secondo ai ComicUS Prize.

Va benissimo così e - anzi - il risultato è più che positivo, ben oltre quello che ci si poteva obiettivamente aspettare da un fumetto così "giovane".
Colgo l'occasione per ringraziare sinceramente tutti coloro che hanno votato Rusty Dogs.

E complimenti a Ravioli Uèstern e a Pierz per la vittoria.

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giovedì 28 gennaio 2010

Il perché delle cose



Il disegnatore di questa storia

Michele Duch è nato a Milano nel 1976 e vive fra Zurigo e New York. Non ha ancora pubblicato quanto meriterebbe, ma potete trovare la sua firma su Tribe Magazine (dove ha disegnato storie su testi di Diego Cajelli, Michele Foschini e Mauro Uzzeo) e Il Massacratore (su cui ha pubblicato la storia Storia d'amore senza Dylan Dog su testi di Alessio Danesi).




Il perchè delle cose è © Emiliano Longobardi e Michele Duch

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martedì 26 gennaio 2010

Bocconcini

Manca pochissimo all'arrivo della prossima storia (è stata disegnata e Mauro la lettererà in questi giorni), quindi approfitto della pausa per qualche piccola (in tutti i sensi) previews su qualcuna delle prossime storie.

Antonio Fuso ci illustrerà una Svizzera molto particolare:


Cristiano Spadoni disegnerà una short dedicata a un personggio cui piacciono gli armadi:



Michele Benevento avrà a che fare con una signora di mezza età:



Riccardo Torti è alle prese con un personaggio che ha un po' di appetito:



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lunedì 11 gennaio 2010

Lelio Bonaccorso: (ancora) nuovi acquisti per Rusty Dogs


Dopo Michele Duch, un altro disegnatore entra nel gruppo di Rusty Dogs: si tratta di Lelio Bonaccorso, che i più conosceranno per essere il coautore di Peppino Impastato - Un giullare contro la mafia (testi di Marco Rizzo, Becco Giallo), ma che ha fatto valere la sua bravura anche su molte altre iniziative.

Al momento opportuno dedicheremo a Lelio il giusto spazio, per ora potete dare una sbirciata al suo blog (dal quale ho sottratto la bellissima tavola qui sopra).

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